2. DI COSA SI TRATTA?

Per Liposuzione si intende l’aspirazione controllata di tessuto adiposo da aree corporee in cui tende ad accumularsi.

Si tratta di un vero e proprio intervento chirurgico volto alla rimozione degli eccessi di grasso.

Il concetto alla base di questa operazione è relativamente semplice: ci si avvale di una cannula cava, a punta smussa, con piccoli fori sull’estremità, collegata tramite un tubo ad un aspiratore a pressione negativa.

L’effetto finale è quindi legato all’aspirazione del tessuto adiposo precedentemente frammentato dalla cannula.

Negli ultimi anni, come dicevamo in precedenza, il concetto si è evoluto e si è passati dalla semplice rimozione di grasso a quello di rimodellamento corporeo. Si parla infatti di Liposcultura.

4. TECNICHE CHIRURGICHE

Negli ultimi anni sono state introdotte numerose alternative alla metodica classica. L’evoluzione della strumentazione si è sviluppata soprattutto su due aspetti: la mini-invasività nella fase di aspirazione ed il recupero delle delicate cellule adipose che verranno utilizzate per dare volume.

Ecco le principali:

UAL

(ultrasound assisted liposuction): una liposuzione assistita ad ultrasuoni, in cui un manipolo trasmette energia a ultrasuoni, rompendo e liquefacendo il grasso che verrà aspirato.

PAL

(power assisted liposuction): consiste nell'utilizzo di una microcannula che oscilla o vibra favorendo la frammentazione e l’aspirazione del tessuto adiposo.

WAL

(water assisted liposuction): una liposuzione favorito dall’utilizzo di un getto d’acqua controllato. Con questa tecnica è possibile eliminare la fase della TUMESCENZA, ovvero l’infiltrazione della SOLUZIONE DI KLEIN, perché la stessa cannula di aspirazione contemporaneamente infiltra anche la soluzione a base di Fisiologica garantendo una dissezione degli adipociti tale da rendere più agevole la fase di aspirazione.

LPL

(laser powered liposuction):in questo caso le cannule presentano su una estremità ina sorgente laser che emette onde a bassa energia per liquefare il grasso, che viene poi rimosso attraverso la cannula.

RFAL

(radiofrequency assisted liposuction): ovvero una tecnica mista con una liposuzione associata alla radiofrequenza.

ANATOMIA DEL TESSUTO ADIPOSO

Comunemente definito grasso, è un tessuto connettivo costituito da unità più piccole note come adipociti.

Si divide in due tipi:

Bruno: poco presente nella razza umana
Bianco: estremamente diffuso e si localizza principalmente tra la pelle e le strutture muscolari.

6. PREPARARSI ALL'INTERVENTO

In previsione dell’intervento è necessario eseguire delle analisi preoperatorie.

Gli esami richiesti, oltre a quelli standard necessari per qualunque intervento chirurgico

(Esami ematici ed Elettrocardiogramma), possono includere anche un’ecografia della parete addominale per escludere la presenza di ernie.

Normalmente Il paziente si ricovera il giorno della procedura, a digiuno. In sede preoperatoria viene rivalutato dall’equipe composta dai chirurghi e dagli anestesisti.

7. INTERVENTO

DURATA

L’intervento chirurgico ha una durata variabile, a seconda del tipo di procedura in programma.
In genere la durata media va dai 90 minuti sino alle 3-4 ore nel caso di procedure più complesse.

ANESTESIA

Per piccole procedure può bastare un’anestesia locale praticata dal chirurgo, mentre nel caso di liposuzioni standard sarà necessaria un’Anestesia Generale o un’Anestesia Loco-Regionale in cui in sintesi si modula la sensibilità selettivamente in alcune aree.

CHIRURGIA

La prima fase dell’intervento prevede l’infiltrazione della Soluzione di Klein, un mix di liquidi composto da Soluzione Fisiologica, Adrenalina ed Anestetico Localo. Questo composto ha una doppia funzione: favorire l’aspirazione del grasso nella cannula e ridurre il dolore nel post-operatorio.

A questo punto si procede con la lipoaspirazione vera e propria attraverso delle micro-incisioni cutanee attraverso cui vengono inserite le cannule. Le ferite, di pochi millimetri e quasi sempre localizzate in zone poco visibili come pieghe naturali, vengono suturate con dei punti di sutura.

A seconda dell’entità e dell’estensione delle zone trattate, l’intervento può essere realizzato ambulatoriamente, in regime di day surgery o con degenza notturna.

8. LIPOMARCAZIONE E BRAZILIAN BUTT LIFT

LIPOMARCAZIONE

Al termine della liposuzione è possibile utilizzare della particolari cannule molto più piccole di quelle classiche per andare a rimodellare selettivamente il tessuto adiposo presente in alcune zone in modo da enfatizzare le forme corporee. Ad esempio, è possibile rimodellare l’addome in maniera tale da esaltare le linee muscolari ed i setti intermuscolari ricreando quello che gli statunitensi definiscono SIX-PACK (la classica forma dei retti addominali).

BRAZILIAN CUTT LIFT

Se prendiamo ad esempio in considerazione la regione glutea, questa sarà composta da:

- Regione lombare
- Glutei
- Fianchi
- 1/3 superiore di coscia
- Trocanteri


Il Brazilian Butt Lift (BBL), l’intervento di rimodellamento gluteo, prende quindi in considerazione queste sub-unità anatomiche. In particolare ci sarà una rimozione di grasso dalla regione lombare, da fianchi e dalle cosce, ma verrà dato volume alla regione glutea. Questo è un semplice esempio che però mostra l’idea alla base della Liposcultura: rimodellare, ovvero togliere e reinserire.

9. POST-OPERATORIO

Al termine dell’intervento, dopo un breve periodo di osservazione in sala operatoria, il paziente viene condotto in stanza.

Nelle prime ore è normale notare la comparsa di leggero dolore e fuoriuscita di modiche quantità di sangue e siero attraverso le ferite. Sia durante il ricovero che nella prima settimana i pazienti dovranno assumere dei farmaci

In tutti i casi vengono prescritti dei farmaci, tra cui antibiotici, analgesici ed anticoagulanti.

Il ritorno alle proprie attività avviene dopo circa 10-15 giorni. Lo sport, contrariamente a quanto succede con altre operazioni, va incoraggiato sin da subito. Il nuoto ed il running posso essere ripresi già dopo una settimana.

NOTA BENE

La buona riuscita dell’intervento dipenderà, oltre che da quello ovviamente eseguito dal chirurgo, da due aspetti:​

1. Utilizzo di fasce postoperatorie:
ne esistono di varie tipologie. Servono a mantenere in compressione le aree trattate e vengono utilizzate per almeno un mese dopo l’intervento.

2. Massoterapia
: i massaggi, se eseguiti correttamente da personale qualificato, possono fare la differenza. Servono sia a favorire il drenaggio linfatico delle zone operate che inevitabilmente saranno edematose nei primi giorni, che ad uniformare i tessuti operati rimuovendo eventuali irregolarità. Esistono vari schemi di trattamento, però in genere si inizia precocemente dopo 3 giorni dall’operazione e se ne consigliano 2-3 a settimana per un mese, poi uno a settimana per il secondo mese.

10. COMPLICANZE

Come tutti gli interventi chirurgici, seppur raramente possono comparire delle complicazioni.

Le più comuni sono edemi postoperatori ed ematomi, ovvero raccolte di liquidi ematici nelle aree declivi. Queste complicanze tendono comunque a scomparire nelle prime settimane.

Infezioni e necrosi cutanee sono alquanto rare.

Seppur raramente, sono descritte anche complicanze più rare come trombosi venose e tromboembolie.

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